Dislipidemia (Colesterolo e Trigliceridi alti) e Insufficienza Renale Cronica

Dislipidemia (Colesterolo e Trigliceridi   alti)  e Insufficienza  Renale Cronica

Malattie Silenziose estremamente Pericolose

Poiché  la Dislipidemia (Colesterolo e Trigliceridi elevati ) rappresenta un importante fatto­re di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache, soprattutto in pazienti con Malattia Renale, è anche altrettanto noto  quanto è difficile curala.

 

La  displipidemia, che cosa  può determinare  in pazienti con malattia renale cronica?

 

La Dislipidemia   favorisce la comparsa di aterosclerosi, una malattia delle arterie, caratteriz­zata dalla presenza di placche conte­nenti colesterolo che possono occlude­re i vasi. Tale occlusione è responsabile di un ridotto apporto di sangue e de­termina ischemia all’organo interes­sato (ictus, infarto, stenosi dell’arteria renale). Il colesterolo alto non è l’unica causa di malattia cardiovascolare. Ipertensione, diabete, fumo, sedenta­rietà, insufficienza renale, possono au­mentare il rischio dì sviluppare questa malattia.

 

Che sintomi può dare la Dislipidemia?

 

ALL’INIZIO NESSUNO, per questo motivo è estremamente pericolosa.

Anche la Malattia Renale  può essere silenziosa, in poche parole una persona può scoprire causalmente di avere una malattia renale avanzata e importante dislipidemia anche per caso. La contemporanea presenza di queste patologie può aver danneggiato seriamente lo stato di salute del cuore e dei nostri vasi.

 

Cosa devo fare per vedere se ho la Dislipidemia?

 

Per valutare correttamente l’assetto lipidico (Col Totale, HDL, LDL, Trigliceridi), è necessario un semplice prelievo di sangue. Le lipoproteine LDL (colesterolo cattivo), trasportano il colesterolo dal fegato (che lo pro­duce) ai tessuti periferici, favorendo così la sua deposizione nelle arterie e formazione di placche. Al contrario, le lipoproteine HDL (colesterolo buono) trasportano il  colesterolo dai tessuti periferici al fegato riducendo la forma­zione di tali placche.

Devo anche valutare “il terzo colesterolo” il più pericoloso e poco conosciuto (vedi articolo relativo): La lipoproteina a “piccola”. Numerosi studi confermano che questa aumenta nel sangue anche nei pazienti con malattia renale cronica.

Cosa devo vare per vedere se ho una  Malattia Renale?

Un esame del sangue dove viene richiesto la creatinina, azotemia, uricemia ed elettroliti e poi un semplice esame delle urine.

 

Perché  è difficile curare il colesterolo nei pazienti con malattia renale cronica ?

 

Per varie ragioni.

Numerosi medici, in pazienti affetti da malattia renale, non se la sentono di prescrivere o di aggiungere una terapia per il timore di un possibile effetto collaterale dovuto all’insufficienza renale.

 

Quindi chi è affetto da una malattia renale cronica può assumere una terapia per la dislipidemia?

 

Certamente, con la dovuta prudenza, esperienza da parte dello specialista, e periodici controlli da parte del paziente, controllare e correggere la Dislipidemia contribuisce a rallentare la malattia renale cronica e a ridurre il rischio di malattia cardiaca e vascolare.

 

Quali sono i valori di colesterolo e trigliceridi ideali che bisogna raggiungere?

 

Non esistono dei valori universali di riferimento per diversi motivi:

Bisogna sapere che  si considera solo la Colesterolemia LDL (ovvero il colesterolo cattivo).

il valore di questo colesterolo deve essere assolutamente individuale e dipende dai fattori di rischio di quella data persona.

In poche parole più fattori di rischio sono presenti nel paziente al momento della visita e più basso deve essere il colesterolo LDL

 

 

 

 

E per abbassare il colesterolo LDL?

 

Numerose sono le strategie per controllare la dislipidemia. La dieta rappresenta il primo approccio terapeutico. Deve essere po­vera in colesterolo ed acidi grassi satu­ri, contenuti in cibi di origine animale (carne, formaggi, insaccati), utilizzare i carboidrati complessi (pasta, riso, pane), prediligere proteine di origine vegetale (legumi). Come condimento è consigliato olio di oliva o di semi. Meritano particolare attenzione l’utilizzo di nutraceutici associati alla dieta come il Monascus Purpureus un fungo utilizzato in Cina, privo di micotossine nefrotossiche, il glucornannano, polisaccaride costituito da molecole di glucosio, gli steroli e stanoli vegetali, capaci di ridurre la colesterolemia attraverso vari meccanismi. Il trattamento far­macologico deve essere riservato in soggetti con altri fattori di rischio. Esistono dif­ferenti tarmaci: statine (atorvastatina, fluvastatina, pravastatina, simvastatina, rosuvastatina), ezetimibe (da sola o in associazione con statine). La scelta di una sta­tina rispetto ad un’altra, nel paziente nefropatico, spesso è condizionata dal suo metabolismo e da eventuali interazioni farmacologiche (terapie ìmmunosoppressive in pazienti con trapianto renale). Le statine agiscono a livello del fegato inibendo la sinte­si del colesterolo ed aumentando la sintesi del ricettore per le LDL, con­tribuendo alla riduzione della colesterolemia. Sono tarmaci ben tollerati, raramente possono comparire dolori muscolari con o senza aumenti della creatina fosfochinasi e alterazioni del­la funzionalità epatica. Generalmente questi sintomi scompaiono dopo la sospensione del farmaco. Per il controllo dei Trigliceridi invece sono molto utili i fibrati e olio di fegato di merluzzo disponibile in diverse formulazioni che lo rendono più tollerabile.

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